Dico, Pacs ed il Vaticano
La Cei in una nota del 28 Marzo 2007 si esprime in questi termini:
(...) Il fedele cristiano è tenuto a formare la propria coscienza confrontandosi seriamente con l’insegnamento del Magistero e pertanto non "può appellarsi al principio del pluralismo e dell’autonomia dei laici in politica, favorendo soluzioni che compromettano o che attenuino la salvaguardia delle esigenze etiche fondamentali per il bene comune della società". (...)
A seguito di questo "diktat", il problema che si pone non è più se sia giusto o meno il riconoscimento dei diritti agli omosessuali, ma, piuttosto, capire se la Repubblica Italiana sia ancora uno vero Stato Sovrano e conseguentemente decidere una volta per tutte, se le Leggi le deve fare il Parlamento oppure la Cei.
Ad oggi non è possibile dare risposta. Occorrerà valutare e, successivamente, giudicare la condotta dei parlamentari tutti.
L'art. 67 della Costituzione Italiana recita testualmente: "ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". Vale anche nei confronti della Cei?
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