Emma Dante

Emma Dante
"Ava essere surdu Dio e orbu, p'un trasiri nu me focu granni! Mi senti? Sugnu sulu! Ma sulu pibbieru!"

venerdì 6 aprile 2007

Cani di bancata


Una rappresentazione teatrale per riflettere su un argomento che pericolosamente è divenuto banale: la mafia.
Cani di Bancata è uno spettacolo che finalmente ci illustra una realtà socio-politico-economica senza “peli sulla lingua”, con una trasparenza inquietante ed una lungimiranza nella visione del mondo mafioso assolutamente da apprezzare.
L’Italia capovolta con al vertice la Sicilia è un’immagine che fotografa un quella che è la cartina del potere dal punto di vista geo-politico.
Cani di Bancata è uno spettacolo travolgente, terribilmente veritiero e drammaticamente reale.
Non esiste un solo attimo dello spettacolo in cui ci si possa distrarre, il ritmo imposto dalla regista Emma Dante mette allo spettatore l’ansia, la necessità impellente di vedere la scena successiva, per viverla e nello stesso tempo ragionarci sopra.
La mafia, però, è anche uno spunto per puntare il dito sulla perduta integrità morale che contraddistingue oggi buona parte della società, che per soddisfare un'esigenza personale è disposta a cedere ai propri principi, diritti, ma anche alla propria fede.
Liborio nello spettacolo è, infatti, una persona comune che non si rende conto che per lavorare si sia sottomesso al volere mafioso, non si rende conto di avere peccato…e poi, poi diviene un suddito, come lo sono tutti i comuni abitanti del Bel Paese che chinano la schiena innanzi alla prima allettante proposta.